Masterenergia Tecnologie Aspirazione Gas Medicali

ASPIRAZIONE GAS MEDICALI

GAS ANESTETICI

Fra i gas anestetici maggiormente impiegati nella pratica clinica attuale vi sono i seguenti: • Protossido d’Azoto (N2O);  • Alogenati (alotano/fluothane, enfluorano/ethrane, isofluorano/forane, sevofluorano/sevorane) sotto forma di liquidi volatili che vengono vaporizzati miscelandoli (in percentuali variabili) con altri gas (generalmente miscele di ossigeno 40% + protossido d’azoto 60%): • ¾ Alotano: 50 ppm pari a 400 mg/mc, • ¾ Enflurano:75 ppm pari a 575 mg/mcpp, • ¾ Sevofluorano: 2 ppm pari 16 mg/mc, • ¾ Isoflurano: 75 ppm (2 ppm se associato a N2O), • ¾ N2O: 50 ppm pari a 91 mg/mc per le sale operatorie di nuova costruzione o in caso di ristrutturazione; 100 ppm per le sale operatorie pre-esistenti.
L’impianto di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) non elimina, in ogni caso, la necessità di un sistema di evacuazione degli agenti anestetici. E’ necessaria l’adozione di sistemi di evacuazione attivi sugli apparecchi di anestesia, con l’impiego di speciali valvole di scarico dei gas in eccesso su tutti i circuiti e collegate al sistema di evacuazione-gas di ogni analizzatore che preleva gas dal circuito del paziente e lo espelle nell’ambiente.

EVACUAZIONE GAS ANESTETICI

Nelle strutture sanitarie la continua disponibilità di gas medicinali e di tutti gli altri gas necessari alle applicazioni mediche nonché del vuoto, così come il continuo funzionamento dei sistemi per  evacuazione dei gas anestetici, è condizione necessaria per garantire la sicurezza dei pazienti durante il loro trattamento e allo stesso tempo ridurre al minimo l’esposizione di tutti gli operatori delle strutture ospedaliere impiegati in compiti così delicati. A tale scopo la norma UNI 11100:2011 fornisce, relativamente ai due tipi di impianti di cui si occupa ossia gli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto (IDGM) e gli impianti di evacuazione dei gas anestetici (SDEGA), le modalità operative per l’accettazione (che comprende il collaudo e la messa in servizio) e la gestione di tutte le installazioni di impianti, comprese eventuali modifiche o ampliamenti.
Tale norma si rivolge principalmente alle strutture sanitarie, in quanto parti interessate alla sicurezza e all’efficienza di tali impianti. Una sicurezza e un’efficienza che deve coinvolgere tutto il loro ciclo di vita che va dall’installazione dell’impianto fino a tutta la durata di vita dello stesso.
La UNI 11100 è da utilizzarsi congiuntamente – e da ritenersi complementare – alle norme UNI EN ISO 7396-1 “Impianti di distribuzione dei gas medicali – Impianti di distribuzione dei gas medicali compressi e per vuoto” e UNI EN ISO 7396-2 “Impianti di distribuzione dei gas medicali –  Impianti di evacuazione dei gas anestetici”.

Tutti i sistemi di vuoto medicale fabbricati da Master Energia rispecchiano i requisiti della direttiva 93/42/CEE, e rispondono alle specifiche tecniche imposte dalle norme di riferimento nazionali ed internazionali. La produzione dei componenti, sia effettuata internamente che ottenuta in subfornitura, viene sottoposta a rigido controllo, per passare poi all’assemblaggio, tutto realizzato internamente, e ad un rigoroso sistema di collaudo finale. Per tutti i dispositivi medici fabbricati dall’Azienda, la procedura di marcatura CE è stata condotta applicando un sistema qualità completo EN ISO 13485.

Un impianto di evacuazione è costituito da un generatore di vuoto, per azionare l’impianto di evacuazione dei gas anestetici, da una rete di distribuzione e da una o più unità terminali. Speciali valvole di scarico dei gas in eccesso su tutti i circuiti sono collegate alla centrale di aspirazione gas anestetici.
E’ preferibile un sistema attivo piuttosto che un sistema passivo con sistema soffiante. In ottemperanza agli standard dettati dalla UNI EN 7396, la centrale del vuoto di aspirazione è costituita da: pompa del vuoto primaria; pompa del vuoto secondaria; pompa del vuoto di emergenza; la centrale è anche dotata di un serbatoio che fa fronte alle richieste improvvise dell’impianto e provvede a rendere il flusso costante e privo di pulsazioni indesiderate del fluido.
Per le applicazioni mediche, il grado di vuoto necessario è abbastanza basso.

Il vuoto medicale utilizza in linea di massima lo stesso schema progettuale e apparecchiature similari agli impianti di vuoto industriale, tenendo conto però delle norme armonizzate EN ISO 7396-1 applicata ai  gruppi per vuoto centralizzato per aspirazione chirurgica endocavitaria.
La prima differenza consiste nell’altissimo livello d’igiene che deve mantenere l’impianto. Sono, infatti, impiegati sistemi di filtraggio speciali e antibatterici, in grado di trattenere impurità dei generi più svariati. Un’altra caratteristica imprescindibile degli impianti di vuoto medico è la presenza di diversi sistemi ausiliari d’emergenza: pompe e filtri secondari sono pronti a innestarsi automaticamente sul circuito, in caso di guasti agli elementi primari. L’acciaio inox AISI 316L è il materiale ideale quando dobbiamo garantire elevati standard d’igienicità. E’ un materiale neutro, i batteri non trovano alcun modo di proliferare sulle superfici di acciaio inox, a differenza di altri materiali utilizzati per questi impieghi.

CENTRALI DEL VUOTO DI ASPIRAZIONE