TRATTAMENTO ARIA
ARIA RESPIRABILE PER USO MEDICALE
L’aria respirabile utilizzata per la cura dei pazienti, ottenuta direttamente dall’aria compressa, viene definita nel libro europeo dei farmaci “Aria respirabile per uso medicale”.
I valori limite degli inquinanti per l’aria respirabile, secondo la “Pharmacopea Europea” (edizione del 2000), sono i seguenti:
- Monossido di carbonio CO < 5 ppm fino a 2 ppm
- Anidride carbonica CO₂ < 500 ppm fino a 150 ppm
- Vapore acqueo H₂O < 870*1) ppm fino a 15 ppm
- Anidride solforosa SO₂ < 1 ppm fino a 0,1 ppm
- Monossido di azoto NO/NO₂ NO/NO₂ < 2 ppm fino a 1 ppm
- Particelle oleose Olio < 0,1 mg/m³ fino a 0,003 mg/m³
- Concentrazione di ossigeno O₂ 20,4 – 21,4 % 20,8 – 21,1 %
- Odori e sapori esente.
Le tipologie principali di contaminanti presenti nell’aria compressa sono solidi (polveri) e liquidi (aria-olio). Olio ed acqua formano emulsioni e morchie che si depositano all’interno delle tubazioni e dei componenti. I solidi, a contatto con le emulsioni formano degli agglomerati che, con il passare del tempo, assumono dimensioni e consistenza sempre maggiori.
ARIA TRATTATA PER IMPIEGO MEDICALE
Il trattamento dell’aria compressa per applicazioni in campo medicale è determinante in quanto l’aria compressa è contaminata da elementi prodotti non solo dal procedimento di compressione ma anche dall’ambiente dove viene ubicato il compressore, in quanto il compressore non fa altro che comprimere l’aria che aspira. Il processo di compressione per sua natura determina la produzione di condensa e nel caso di compressori lubrificati, il rilascio di particelle oleose (ecco il motivo per cui la condensa va smaltita come rifiuto tossico e non è possibile immetterle in fogna o tanto meno in dispersione al suolo se non trattata da apposite apparecchiature, pena l’applicazione della legge antinquinamento dedicata, di carattere penale). Data l’importanza che riveste l’argomento, le classi di purezza dell’aria compressa sono identificate mediante una normativa specifica, la Norma ISO 8573-1, che definisce i metodi e i test da utilizzare per determinare il contenuto dei contaminanti presenti nell’aria compressa. La rimozione dei solidi viene effettuata prevalentemente con filtri meccanici particellari o ad inerzia. L’olio verrà rimosso con stadi successivi di filtri a coalescenza. Detti filtri hanno dei gradi di filtrazione sempre più spinti, in funzione delle caratteristiche dell’aria da ottenere fino a togliere anche gli idrocarburi e i vapori; nel caso di aria respirabile o di uso medicale o alimentare si utilizzano filtri sterili.
Gli essiccatori ad adsorbimento della nostra linea “DMA” producono aria compressa secca di qualità conforme ai parametri stabiliti dalla Pharmacopea Europea, in modo affidabile ed anche efficiente dal punto di vista del consumo energetico. Sono progettati per garantire una caduta di pressione interna estremamente bassa, inferiore a 0,2 bar/2,9 psi, e offrire un processo di rigenerazione particolarmente efficiente.
ESSICCATORI PER ARIA MEDICALE
In questo genere di essiccatori l’aria passa attraverso un letto di setaci molecolari che trattiene l’umidità dell’aria; caratteristica peculiare degli essiccatori ad adsorbimento il sistema filtrante viene rigenerato.
L’aria compressa carica di umidità fluisce verso l’alto attraverso il materiale essiccante che adsorbe l’umidità dal basso verso l’alto.
L’aria secca proveniente dall’uscita della torre di essiccazione si espande alla pressione atmosferica e viene quindi fatta passare attraverso il dessiccante saturo, causando l’espulsione all’esterno dell’umidità adsorbita.
Dopo la rigenerazione, la valvola di scarico si chiude e il serbatoio viene nuovamente pressurizzato.
Il consumo energetico di un essiccatore è dovuto principalmente alle cadute di pressione interne e al processo di rigenerazione.